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160 equipaggi e 231 partecipanti per la prima edizione fra Toscana e Romagna
I grandi brand del settore moto (come del resto avviene in campo auto) si danno un gran d'affare per ingaggiare i consumatori finali e, giustamente, investono budget notevoli per comunicare direttamente con i motociclisti, loro potenziali clienti. Ciò che, però, stupisce negli ultimi anni è la potenza della rete, intesa come l'insieme del web, dei social e dell'unione fra consumatori stessi, guidati da uno stesso obiettivo.Ne è un lampante esempio il 1° raduno nazionale della Yamaha Tracer (900 e 700 cc). Ci si aspetterebbe che fosse la casa madre a organizzare un tale evento: si sa, infatti, che la prima volta negli eventi concede una sorta di imprimatur difficile, poi, da scalfire. E, invece, questa volta ci hanno pensato Facebook, i blog, i siti di appassionati e per ultimo Whatsapp a mettere in rete tutti i numerosi possessori del modello Tracer, che tanto successo ha avuto (e sta avendo) nel nostro paese.

Bastano i numeri (ovvero i fatti) a capire lo straordinario successo di un'operazione del genere, nata dalla passione di una manciata di amici che non si conoscevano: 160 equipaggi iscritti e 231 partecipanti, fra cui 66 zavorrine e 3 biker in rosa. Sono numeri che alcuni raduni ufficiali si sognano, ma che una fitta rete di contatti avvenuti con ben 7 mesi di anticipo ha consentito. È questo ciò che stupisce: il raduno di un modello unico di una casa motociclistica ha unito 231 bikers e ha fatto loro vivere 2 giorni da favola su alcuni dei passi italiani più belli.

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Nei due giorni previsti, 19 e 20 maggio 2018 (con arrivo il 18 sera al Camping Mugello Verde), il tempo è stato clemente e ha riservato ai Traceristi un sole stupendo, con temperature ideali per andare in moto, fra i 21 e i 24 gradi. 300, invece, i Km previsti per tutti coloro che hanno partecipato, intervallati da pranzi e cene consumati insieme, grazie a un'organizzazione che è parsa perfetta e funzionale in ogni dettaglio, anche il più piccolo. Qui sopra il momento dell'aperitivo offerto a tutti i partecipanti in cima alla Raticosa, il cui piazzale è stato letteralmente invaso da 160 Tracer, un colpo d'occhio che - per quanto riguarda la Tracer - non era mai avvenuto prima nel nostro paese.

Sabato, dopo le operazioni di registrazione, una lunga e ordinata fila di Tracer (quasi 2 Km) si è mossa dal camping e ha consumato in allegria questi passi: Vetta le Croci, Passo della Consuma, Passo della Calla, Colle di Centoforche e il Passo del Muraglione. La sera si è tenuta la cena ufficiale del raduno, con estrazione attraverso una lotteria di ben 160 premi, messi in palio da parte dei numerosi sponsor, generosi nel dedicare ai Traceristi grande attenzione. Ci pare giusto citarli tutti, per dare visibilità a chi ha permesso questo incredibile successo: Sella Race, Personalizzazioni GP, Moto 2000, Arrow, Ecubike, Zena Bikers, Isotta, Motoairbag, Motoabbigliamento, Pneus Tecnica di Faenza, Camping Village Mugello Verde, Bikerfactory distributore ufficiale SW-Motech, Corriere DTS di Cannarozzo.

Fra i premi più ambiti, anche uno scarico totale Arrow e ben 4 selle omaggiate da Sella Race, presente all'evento con un vero e proprio stand, molto affollato. Momento apicale è stata l'estrazione di un airbag per moto, modello "mab 0", omaggiato da Motoairbag. Dopo una bella dormita, i biker sono saltati in sella per il secondo giorno, la domenica, che li ha visti protagonisti sulla Futa e sulla Raticosa, due delle strade più apprezzate dai motociclisti della zona, consumate da passione e voglia di pieghe. Il raduno si è, infine, concluso nel piazzale antistante il Circuito del Mugello, dove è stata scattata da Franco Garoni la foto ufficiale. Il pranzo della domenica, che ha sancito il saluto ufficiale e l'inizio del ritorno a casa per tutti, è stato arricchito dalla visione in diretta del MotoGP, dal circuito di Le Mans in Francia.

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In conclusione, questo 1° raduno nazionale Yamaha Tracer è stata un'esperienza che può insegnare molto a tante persone e a numerose aziende: la passione, innanzitutto, in grado di aggregare biker diversi che non si conoscono e che dopo sole 48 ore si salutano scambiandosi i numeri di telefono e gli account Facebook. Poi, la voglia di fare che, se ben gestita, può raggiungere qualsiasi scopo e, infine, il rispetto: durante questo raduno tutto è andato liscio, per strada e fuori dalle strade, a tavola, così come all'interno del campeggio. Un elemento importante che fa presagire già il secondo passo. Bisognerà attendere un anno intero per il secondo raduno Tracer o ci sarà una sorpresa prima?

Testo: Roberto Rasia Dal Polo

Fonti: Turismoinauto.com  - Articolo riportato anche da Moto.it

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